Auguri scomodi

Auguri scomodi

24/12/2005 2 minutes

Stavo pensando a quale potesse essere il modo migliore per augurare un felicissimo Natale a tutti coloro che visiteranno le mie pagine, ed ho pensato di farlo con un invito.
Non so quanti di voi abbiano mai sentito parlare della Società di San Vincenzo De Paoli: è un'associazione di volontariato che si trova praticamente in ogni parte del mondo - e in quasi ognuna delle nostre città - che si occupa del mondo dei poveri e degli emarginati, impegnandosi a portare un aiuto concreto in una autenticazione di spirito con queste persone; faccio parte della conferenza di San Vincenzo della mia città da qualche anno, e sono impagabili i momenti di amicizie/riflessioni nati in queste occasioni.
Per questo chiedo a chi potesse condividere e supportare questo modo di confrontarsi con le povertà (non solo economiche) dei nostri tempi, di prendere contatto con il gruppo vincenziano più vicino, ed offrire il proprio contributo (economico o di tempo) in misura delle proprie possibilità.
Per avere maggiori dettagli sulle attività generali di questa associazione visitate il sito ufficiale o scrivetemi una email; vi assicuro che ne vale la pena!

Carissimi,
non obbedirei al mio dovere di vescovo, se vi dicessi
"Buon Natale" senza darvi disturbo.
Io, invece, vi voglio infastidire.
Non sopporto infatti l'idea di dover rivolgere auguri
innocui, formali, imposti dalla routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l'ipotesi che qualcuno li
respinga al mittente come indesiderati.

Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una
vita egoista, assurda, senza spinte verticali e vi
conceda di inventarvi una vita carica di donazione, di
preghiera, di silenzio, di coraggio.

Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il
sonno e faccia sentire il guanciale del vostro letto
duro come un macigno, finché non avrete dato
ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un
povero di una famiglia di profughi palestinesi in Iraq.

Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi
ogni volta che la vostra carriera diventa idolo della
vostra vita, il sorpasso, il progetto dei vostri
giorni, la schiena del prossimo, strumento delle
vostre scalate.

Maria, che trova solo nello sterco degli animali
la culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo
grembo, vi costringa con i suoi occhi feriti a
sospendere lo struggimento di tutte le nenie
natalizie, finché la vostra coscienza ipocrita
accetterà che il bidone della spazzatura,
l'inceneritore di una clinica diventino tomba senza
croce di una vita soppressa.

Giuseppe, che nell'affronto di mille porte
chiuse è il simbolo di tutte le delusioni paterne,
disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri i
tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti
allo spreco delle vostre luminarie , fino a quando non
vi lascerete mettere in crisi dalla sofferenza di
tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro
figli senza fortuna, senza salute, senza lavoro.

Gli angeli che annunciano la pace portino ancora
guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di
vedere che poco più lontano di una spanna, con
l'aggravante del vostro complice silenzio, si
consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si
fabbricano armi, si militarizza la terra degli umili,
si condannano popoli allo sterminio della fame.

I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i
potenti tramano nell'oscurità e la città dorme
nell'indifferenza, vi facciano capire che, se anche
voi volete vedere "una gran luce" dovete partire dagli
ultimi. Che le elemosine di chi gioca sulla pelle
della gente sono tranquillanti inutili.

I pastori che vegliano nella notte, "facendo la
guardia al gregge ", e scrutano l'aurora, vi diano il
senso della storia, l'ebbrezza delle attese, il gaudio
dell'abbandono in Dio. E vi ispirino il desiderio profondo
di vivere poveri che è poi l'unico modo per morire ricchi.

Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore,
nasca la speranza.


Don Tonino Bello

Precedente Prossimo