La lettura è scivolata via veloce come la macchina dei protagonisti sul lungomare: le atmosfere e i profumi della città sono dipinti con maestria, i personaggi sono credibili e dai tratti ben distinti, i ricordi affiorano davvero come immagini cinematografiche.
Unico appunto che mi sento di fare, riguarda la notevole differenza di velocità narrativa tra la prima e la seconda parte: arrivati alla fine rimane un po' l'amaro in bocca, una sensazione di occasione mancata.
Credo che la frase che terrò a mente sarà questa:
L'attenzione è una virtù morale. Essere attenti significa essere giusti con se stessi e con gli altri.
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