Era estate a quel tempo - Nicoletta Verzicco

Ma che bella sorpresa!
Appena terminata la lettura, mi sono dovuto fermare un attimo: travolto e sopraffatto dal vortice della storia di Maria Luisa, ho sospirato nel vuoto per un minuto, e subito la voglia di leggerlo di nuovo ha avuto il sopravvento.
E' una storia di fili invisibili che uniscono storie e persone, luoghi e tempi: prima aiutano Maria Luisa a ritrovare se stessa e le proprie radici, ma poi, come una matassa che viene sapientemente riavvolta da mani fatali, le si stringono intorno accompagnandola consapevolmente verso ciò che è ed è stato. Il tutto in una Lecce sontuosa nei colori e nei profumi, percepiti in ogni angolo delle sue mura bianche, stanche, sferzate dalla storia.
Ciò che colpisce maggiormente è l'intensità crescente con cui il lettore prende confidenza con la protagonista, pagina dopo pagina la sente sempre più vicina, ne percepisce i pensieri e le tensioni, la immagina in uno spazio vivo, quotidiano. Nei primi capitoli del libro ho pensato che l'autrice avrebbe potuto approfondire meglio quel profilo psicologico, raccontare qualcosa in più riguardo la sua vita e i suoi affetti; ma dopo l'ultima pagina mi sono felicemente ricreduto perché Maria Luisa mi è entrata nel cuore, e mi è stato concesso di scoprire quel vuoto che l'accompagnava con la giusta empatia.
Un libro che ti fa sentire la mancanza dei suoi personaggi è prezioso, magia rara.

Le mie note dal libro...

Non esiste un vascello veloce come un libro per portarci in terre lontane. (Emiliy Dickinson)

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