Quei giorni da buttare nel cesso

5:30 - sveglia e prima ricognizione oltre le fessure della persiana per valutare la quantità di neve presente
5:55 - scambio di sms con la collega, si decide di partire ugualmente dato che la situazione non è malaccio
6:15 - partenza in macchina, tanto questa è una piccola città e la strada può solo migliorare
7:03 - 50 minuti netti per fare 27 km, 7 semafori su 8 trovati con il rosso, ripasso generale di insulti per il solito ebete che con il suo Mercedes SLK fa i 20km/h
7:04 - appena prima di parcheggiare la macchina, si sente un debole rumore sordo: vabbè, sarà il tipico buchino alla marmitta da sistemare
7:05 - partenza in direzione Milano Est
10:00 - dopo aver fatto 120 km in 3h e mezza, troviamo le uscite dell'autostrada bloccate e non riusciamo ad immetterci sulla A7; ovviamente Isoradio e CIS non ne parlano neppure. Gettiamo la spugna, avvisiamo il cliente e torniamo indietro
12:30 - arrivo nel parcheggio della mattina, accendo la macchina e parte un rumore che assorda l'intero hinterland torinese
12:35 - sono piegato in due sotto la macchina, quando il solito Schumacher irrompe nel parcheggio a 100km/h e alza un'onda d'acqua misto neve sulla mia giacca
12:36 - la marmitta s'è staccata. sorrido. un coglione.

Dopo essere riuscito a mollare l'auto dal meccanico (me l'ha promessa per domani sera), mi convinco che la giornata può solo migliorare, quindi esco dal pranzo con le mie colleghe fiducioso nel pomeriggio che ci attende.

Ora, solo uno sprovveduto come me può vedere un raggio di luce nelle tenebre, e infatti la giornata prosegue in deprimenti call conference, inutili richieste telefoniche da parte di persone che ripetono come pappagalli parole a caso, 3 milioni di email arretrate cui rispondere con urgenza immediata, ecc...
Non fosse altro che gli ultimi 2 week-end me li sono passati a lavorare. Non fosse altro che la mia vita sociale mi fa il dito medio ogni volta che la cerco. Non fosse altro che mi manca una carezza.

Speriamo finisca in fretta, ché poi ho voglia di regalarmi un fine settimana piccolo piccolo semplice semplice come quelli di una volta: città sconosciuta, treno anonimo, io e me.
O io e.

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